Primo contenitore in PCR 100%

Royal Van Wijhe Verf, Dijkstra Plastics e Veolia Polymers hanno unito le forze e hanno creato il primo contenitore per pitture, realizzato al 100% in materiale di riciclo post consumo (PCR). Questo è un passo importante verso un sistema completamente circolare.  “È un peccato utilizzare materiale “vergine” per i contenitori per pitture”, dice Gerrit Klein Nagelvoort di Veolia Polymers.  “Con quest’iniziativa dimostriamo che si possono realizzare perfettamente questi contenitori in PCR. E sono bellissimi”.

Qualità verificata

Ovviamente il tutto è stato sottoposto a numerosi collaudi.  “Nessuno vuole correre il rischio che il contenitore si spezzi dopo averlo riempito con della pittura costosa”, dice Remy Notten di Dijkstra Plastics. Ecco perché, ad esempio, Van Wijhe Verf ha riempito i contenitori con sabbia e acqua per verificarne la tenuta nelle operazioni di carico e scarico e durante il trasporto. Hanno sempre tenuto.  “Abbiamo dimostrato che è possibile produrre un contenitore per pitture perfetto usando rifiuti di consumo”. La produzione del nuovo secchio in PCR è iniziata a maggio e tutti, clienti compresi, sono molto soddisfatti.

Produzione circolare

“Produciamo contenitori di plastica da oltre quarant’anni”, dice Notten.  “Ancora qualche anno fa era un prodotto neutro con buone caratteristiche che ci confortava ed elevava il nostro tenore di vita. Ma è la Plastic Soup in particolare che ci ha fatto capire che il materiale non si limita a scomparire e che non si può continuare a produrre in questo modo lineare. La produzione circolare è il modo per prevenire l’esaurimento della terra”.

“Siamo ancora convinti che la disponibilità di materie prime sia illimitata, ma non è così”, dice Klein Nagelvoort.  “L’uso di materiale vergine può far riaprire il rubinetto del petrolio. Si può fare per applicazioni mediche e scopi alimentari, ma non per i contenitori per pitture che finiscono immediatamente tra i rifiuti dopo l’uso. Significherebbe abusarne”, aggiunge.

Un colore diverso

Tuttavia, secondo Klein Nagelvoort, molti produttori di pitture sono dubbiosi.  “Sono così tanti i colori che non riusciremmo mai a trasformare la plastica in un contenitore bianco come la neve, quindi abbiamo optato per l’antracite”. È stato così anche per i contenitori in materiale di riciclo post-industriale. “La pittura murale bianca Wijzonol era sempre in un contenitore bianco. Era una tradizione nel settore delle pitture. Quindi bisogna essere decisi se si vogliono fare le cose in modo diverso”, dice Beek. Eppure, è esattamente quello che queste tre società hanno fatto insieme.

Riciclo

“Ovviamente, la produzione circolare non è una novità”, dice Notten. “Con carta, cartone e vetro si fa da anni e ormai ci siamo abituati, ma con la plastica siamo ancora agli inizi. Non abbiamo problemi a bere un vino costoso da una bottiglia di vetro riciclato”, dice Klein Nagelvoort. “E la prima carta riciclata era grigia”, ricorda. “E anche questo andava bene, perché era chiaro che si trattava di carta riciclata. Nel frattempo, la tecnologia è arrivata a un punto tale che adesso anche la carta riciclata è bianca come la neve. Non si può ancora fare con la plastica, ma magari in futuro saremo in grado di realizzare contenitori con colori bellissimi. La tecnologia non si ferma neanche in questo campo.

Innovazione nella regione olandese dell’Overijssel: un contenitore riciclabile per pitture

Progetti futuri

“Siamo sempre alla ricerca di soluzioni per migliorare le nostre prestazioni in materia di sostenibilità”, dice Beek.  “È per una buona ragione che Royal Van Wijhe Verf è stata la prima azienda chimica ad essere certificata B Corp dal 2016. Non si finisce mai, ma è interessante per questo. Sarebbe bello se un contenitore per pitture usato si potesse riciclare in futuro. Per riuscirci, dobbiamo trovare il modo di rimuovere i residui di pittura in modo tale che un contenitore si possa utilizzare di nuovo come materia prima. Allora lo avremo reso completamente circolare”.

La collaborazione tra le tre aziende va ben oltre la semplice realizzazione di contenitori per pitture circolari.  “Abbiamo sviluppato un integratore antimicrobico per la pittura, ma vediamo possibilità più ampie”, dice Beek. “Per esempio, utilizzando questo integratore nella produzione di contenitori in plastica riciclata, in futuro si potranno usare anche per gli alimenti. Sarebbe un grande passo avanti in questa speciale collaborazione”.

Overijssel

“Siamo tre aziende di Overijssel che si sono conosciute al Polymer Science Park di Zwolle”, afferma Notten.  “Stiamo lavorando anche all’interno della provincia sull’agenda regionale per la transizione nel settore delle materie plastiche. Ci occupiamo anche dei trasporti, perché sarebbe bello se si potesse raccogliere e lavorare la plastica il più possibile localmente. Questo farebbe la differenza. La cooperazione a livello provinciale accorcia le linee e riduce il carico sull’ambiente”.

Punti di raccolta

“Trattiamo 45.000 tonnellate di rifiuti di consumo all’anno. Di queste, 30.000 provengono da rifiuti di imballaggio e 15.000 dal sito dei servizi comunali”, dice Klein Nagelvoort.  “I rifiuti in plastica si devono ancora depositare presso il deposito comunale. Sarebbe bello se, per esempio, si potesse allestire un punto di raccolta presso il negozio di bricolage o se si portassero in deposito con un container. Differenziare i rifiuti serve anche a rendere più facile per i consumatori il riciclaggio della plastica”.

Un passo avanti

I contenitori per pitture sono in materiale di riciclo post-industriale (PIR), vale a dire plastica inutilizzata avanzata da altri processi produttivi.  “Con i contenitori in PCR facciamo un altro passo avanti”, spiega Menno Beek di Van Wijhe Verf.  “Ora usiamo la plastica utilizzata dai consumatori e riciclata”. Veolia Polymers lo trasforma nei cosiddetti granuli, che Dijkstra Plastics utilizza poi per produrre contenitori in PCR per Van Wijhe Verf.

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